Le ossa del nostro corpo sono un
vero gioiello di architettura: leggere, ma allo stesso tempo forti, resistenti
e flessibili, permettono al nostro corpo di muoversi insieme ai muscoli; per
questo bisogna prendersene cura, preservandone la salute per prevenire lo
sviluppo di osteopenia e osteoporosi, condizioni che si verificano quando
l’osso perde la sua densità.
COME FARE PER AVERE OSSA SANE?
1. Calcio: un minerale fondamentale per le ossa e non solo
Il corpo umano contiene in media 1,2 kg di Calcio e il 99% di questo si trova nelle ossa, che
diventano un vero e proprio deposito
di questo minerale.
Il Calcio non è solamente il
principale costituente dello scheletro, ma ha tante altre funzioni:
- È importante per i meccanismi di contrazione muscolare
- E' coinvolto nei processi di coagulazione del sangue
- Partecipa ai processi di neurotrasmissione del sistema nervoso
- Funge da sistema tampone e di attivazione di enzimi ed è coinvolto nella regolazione dell’espressione genica
Un adeguato apporto di Calcio è quindi fondamentale per tutte le funzioni
dell’organismo.
Per quanto riguarda le ossa, il tessuto scheletrico non è un tessuto
statico ma è soggetto a rimodellamento
e rinnovamento durante tutto il corso
della vita. Se non forniamo abbastanza Calcio al nostro organismo, le ossa non hanno
abbastanza materiale per rinnovarsi e si indeboliscono, perdendo densità e aumentando il rischio di fratture.
A differenza di altri nutrienti
strutturali (come le proteine), la quantità di Calcio assimilata dal nostro
intestino è nettamente inferiore rispetto a quella ingerita: questo significa
che a livello intestinale perdiamo la maggior parte del Calcio che
abbiamo introdotto col cibo! È
quindi importante assicurarsi di coprire il fabbisogno giornaliero di Calcio
per evitare di andare incontro a carenze.
Quanto calcio?
Quantità raccomandata di Calcio al giorno (LARN 2014)
Categoria
|
Età
|
Calcio (Mg)
|
Lattanti
|
6-12 mesi
|
260
|
Bambini
|
1-10 anni
|
600-100
|
Adolescenti Maschi
|
11-17 anni
|
1300
|
Adolescenti femmine
|
11-17 anni
|
1300
|
Maschi adulti
|
18-74 anni
|
1000-1200
|
Femmine adulte
|
18-74 anni
|
1200
|
Nella pratica: i cibi più ricchi in Calcio
Le principali fonti alimentari di Calcio
sono costituite da latte e yogurt,
dove il minerale si ritrova nella forma più biodisponibile. Una tazza di latte
fornisce intorno ai 300 mg di Calcio. Al giorno d’oggi, anche i prodotti
vegetali (come il latte di soia) sono una buona fonte di Calcio poiché vengono
addizionati di tale minerale.
Consuma sempre una porzione al giorno tra latte e yogurt, preferendo i
prodotti a ridotto contenuto di grassi.
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Anche i formaggi sono ricchissimi di Calcio, ma vanno limitati (1-2 volte a
settimana) perché allo stesso tempo sono ricchi di proteine animali, grassi
saturi e colesterolo.
Tra le fonti principali di questo
minerale è presente anche il pesce: contiene
molto più Calcio della carne, a cui va preferito anche per l’elevato contenuto
di grassi buoni come gli omega 3.
Negli alimenti di origine vegetale
generalmente il contenuto di Calcio è limitato: fanno eccezione soltanto i legumi secchi e la frutta secca oleosa (noci, nocciole, mandorle) che sono ricchi di
questo minerale.
Un’altra fonte di calcio? L’acqua!
Lo sapevi? L’acqua (anche di rubinetto) è una delle principali
fonti di Calcio insieme agli alimenti menzionati: un’acqua minerale in
bottiglia usata allo scopo di compensare una carenza alimentare di Calcio
dovrebbe contenere almeno 300 mg di Calcio per litro.

2. Attività fisica: MUOVITI!
L’attività fisica è una preziosa
alleata della salute delle ossa!
Raggiunto il picco di massa ossea
con la crescita, infatti, i principali stimoli di rimodellamento dello
scheletro sono le forze di natura
meccanica. Le attività di sollevamento
pesi e le attività di impatto
sono in grado di favorire il rinnovamento delle ossa, rendendo il segmento
corporeo più resistente sollecitato con l’esercizio.
3. Vitamina D: la migliore amica del Calcio
La vitamina D è una vitamina liposolubile e costituisce uno dei
principali regolatori del metabolismo del Calcio. Nonostante non venga prodotta
da ghiandole, per le importanti funzioni che svolge, tale vitamina viene
considerata a tutti gli effetti un ormone.
La vitamina D si presenta nell’uomo
in due forme:
- Colecalciferolo (Vitamina D3) prodotta dalla pelle grazie all’azione dei raggi ultravioletti
- Ergocalciferolo (Vitamina D2), di origine vegetale, assorbita con la dieta
Queste forme di vitamina D non sono
attive, ma hanno bisogno di essere modificate prima dal fegato e poi dai reni
per diventare operative: il prodotto ottenuto dopo il passaggio a questi due
organi, chiamato Calcitriolo,
costituisce la forma attiva della vitamina D, in grado di svolgere diverse
funzioni.
Cosa fa la vitamina D?
Questa vitamina gestisce il
metabolismo del Calcio (e del Fosforo)
agendo su:
- Intestino (aumenta l’assorbimento di Calcio)
- Reni (riduce l’escrezione di Calcio)
- Controllo dei livelli sierici di Calcio
È inoltre una vitamina importante per
la contrazione muscolare e il sistema immunitario.
Siccome la vitamina D gestisce il
metabolismo del calcio, è direttamente relazionata allo stato di salute delle
ossa: livelli insufficienti di vitamina D sono associati al rischio di
sviluppare carenza di Calcio, osteopenia e osteoporosi.
Lo sapevi?
Alcuni studi hanno dimostrato che livelli ottimali di vitamina D possono essere di aiuto nella prevenzione di malattie come la sclerosi multipla.
Alcuni studi hanno dimostrato che livelli ottimali di vitamina D possono essere di aiuto nella prevenzione di malattie come la sclerosi multipla.
Quanta vitamina D?
L’assunzione giornaliera
raccomandata di vitamina D è di 15 µg (microgrammi) al giorno (LARN
2014).
Cosa fare nella pratica?
Dal punto di vista alimentare,
pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D. Tra quelli più
ricchi abbiamo:
Alimento
|
Vitamina D (U.I./100g)
|
Salmone fresco
|
650
|
Olio di fegato di merluzzo
|
8500
|
Uova
|
200
|
Latte vaccino
|
0,5-4
|
Latte umano
|
0,4-9,7
|
Emmenthal
|
100
|
Burro
|
40
|
Con il cibo, quindi, l’apporto di
vitamina D non è molto significativo.
SOLE… PERCHE’?
L’80% del fabbisogno
giornaliero è dunque garantito da un’adeguata esposizione solare.
Come già accennato, una delle due
forme della vitamina D, il Colecalciferolo (D3) viene prodotta nella nostra pelle a partire da una molecola di
origine steroidea, che, colpita dai raggi
ultravioletti del sole, si trasforma in vitamina D.
La quantità di vitamina D prodotta
mediante l’esposizione al sole dipende dall’intensità delle radiazioni
ultraviolette, dalla superficie, dallo spessore e dalla pigmentazione della
pelle esposta, nonché dalla durata della permanenza al sole.
Nei mesi estivi, quando si sta
tanto all’aria aperta, la vitamina D prodotta viene accumulata, così da averne
di riserva nel periodo invernale.
Non esagerare con l’esposizione al sole: bastano anche solo 10-15 minuti al
giorno!
In caso di carenza, è possibile
ripristinare i corretti valori di
vitamina D mediante integrazione.
Giulia Corradini
DIETISTA
dietista.giulia.corradini@gmail.com
Brava un bellissimo articolo, utile e dettagliato. Complimenti.��
RispondiEliminaLa ringrazio!
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